Enrico Janin - Il terzo tipo della monetazione genovese
Da "A Compagna" anno XXVIII n.1 Gennaio/Febbraio 1996 - Art. n.10


Il terzo tipo della monetazione genovese

Per le ragioni esposte nell'articolo precedente (peso e titolo) il secondo tipo delle monete genovesi, e cioè quello caratterizzato dalla leggenda CIVITAS IANVA, non ha vita lunga. Intorno al 1280 la zecca di Genova inizia infatti la battitura di un terzo tipo, caratterizzato dal fatto che la leggenda del diritto diventa IANVA QVAM DEVS PROTEGAT. Si ha anche un notevole cambiamento di stile: gli archetti entro il cerchio perlinato anziché sei diventano otto, sono spesso doppi e forniti di ornamenti trilobati alle punte, di stelline agli angoli e di rosette a cinque punte nei concavi: l'insieme è, come si vede, notevolmente più ornato e - a mio modesto parere - anche un poco appesantito. Al solito, il Castello al centro del diritto e la Croce al rovescio.

Foto 1

Si torna per il genovino al peso originario di gr. 3,5 circa di oro fino (al 1000 ‰) e il diametro sale a circa 22 millimetri (Foto n. 1). Non mancano, anzi sono abbondanti come al solito, le sigle degli zecchieri in inizio e fine di leggenda, nonché i simboli (castelletti, alberelli etc.) e le varianti nelle interpunzioni.

Da notare che da questo momento per circa due secoli e mezzo non si avranno per i genovini (e per i grossi d'argento) variazioni apprezzabili nella tipologia, caratterizzata dalla già osservata uniformità del soggetto.

Parallelamente al nuovo tipo di genovino viene coniato anche, nella nuova versione, il grosso d'argento molto simile nello stile al genovino, a parte alcune varianti nelle leggende (per esempio QVA anziché QVAM e nell'abbreviazione P'TEGAT anziché PROTEGAT).

Quelle cioè fra gli acerrimi nemici di quel tempo: i sostenitori del partito dei guelfi e quello dei ghibellini. Monete rarissime, in quanto coniate per breve tempo, e di altissimo interesse non solo per chi è appassionato di numismatica.

Foto 2

Secondo alcuni autori - ma quanto riporto è per ora tutt'altro che certo - esisterebbe anche il mezzo grosso, moneta effettivamente coniata ma che - sempre al condizionale - secondo altre ipotesi potrebbe più probabilmente essere stata battuta addirittura più di un secolo dopo. Ma di questo riparleremo a tempo debito, tanto più che l'argomento è di una certa importanza visto che esistono anche monetine (Foto n. 2) con la stessa leggenda (sia pure abbreviata, date le dimensioni della moneta), le quali potrebbero essere considerate come dirette discendenti del denaro primitivo, con la battitura del quale ebbe inizio (ricordiamolo) l'attività della zecca genovese.

Alcune monete cosiddette "del terzo tipo" cioè del tipo IANVA QVAM DEVS PROTEGAT sono però importanti anche sotto quello che potremmo definire l'aspetto storico, in quanto testimoni inoppugnabili, per le loro caratteristiche di cui parleremo, delle furibonde lotte intestine che lacerarono e insanguinarono la nostra città nei primi decenni del secolo XIV.

 


Ultimo aggiornamento Nov.2000

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