Enrico Janin - Inizia a Genova l'alternanza del potere fra gli Adorno e i Campofregoso
da "A Compagna" Art. N.15


Inizia a Genova l'alternanza del potere fra gli Adorno e i Campofregoso. Le monete dei dogi V e VI

Subito dopo la morte di Simone Boccanegra - come già detto - per avvelenamento, viene eletto doge (il 14 marzo 1363) Gabriele Adorno di Daniele, cui spetta cronologicamente il titolo di doge quinto. Ricordi bene il lettore il nome Adorno: con Gabriele entra in scena questa famiglia la quale - salvo poche eccezioni - si alternerà nella massima carica del governo genovese a quella dei Fregoso (più spesso detti Campofregoso) in un clima di lotte furibonde per conquistare o riconquistare il potere. Basti pensare che la fazione desiderosa di riprendere il potere non esitava a richiedere l'intervento di potenti non genovesi, ad esempio i Visconti o gli Sforza duchi di Milano nonché, parecchie volte, i Re di Francia come si vedrà in seguito.

Costoro, per evidenti interessi economici o territoriali, non si facevano affatto pregare per intervenire, lasciando quasi sempre a Genova un governatore che di regola dopo un certo periodo di tempo se ne andava assicurandosi però che venisse eletto doge un membro della famiglia amica. Quella cioè che per arrivare ad ottenere la carica di doge aveva chiesto e ottenuto l'intervento straniero.

Gabriele Adorno, nato probabilmente nel 1320 da famiglia di commercianti, proseguì l'attività del padre nel commercio, e sposò la figlia Luigia ad un figlio di Luchino Visconti Duca di Milano.

Di parte ghibellina, Adorno fu a fianco del doge Giovanni da Murta nelle trattative per giungere ad un accordo con i Grimaldi, fuorusciti genovesi stabilitisi a Monaco. Ebbe incarichi anche dal doge quarto Simone Boccanegra, dal quale però lo divise profondamente una sopravvenuta avversione per il suo operato.

Successivamente l'Adorno ebbe a lottare con Leonardo Montaldo (vedremo che anche costui più tardi, cioè nel 1383, fu eletto doge). Così pure per dissapori vari, nonostante i vincoli di acquisita parentela si scontrò con i Visconti.

Nonostante fosse riuscito a farsi nominare Vicario Imperiale, purtroppo inciampò in un ostacolo che da sempre è stato causa ricorrente del diminuito favore da parte della popolazione. Parlo dell'imposizione di nuove tasse e gabelle allora come oggi (è umanamente giustificabile) niente affatto bene accetta. Fatto sta che il 13 agosto 1370 il popolo convocato presso la Chiesa delle Vigne ed arringato dai due "Vicarii del Popolo". dopo una tumultuosa assemblea guidata da Domenico di Campofregoso, uno dei due Vicarii, elesse doge sesto lo stesso Domenico di Campofregoso.

Inizia, come detto, l'alternanza al potere delle due potenti famiglie: questo stato di cose terminerà solo nel 1528, con l'attuazione della riforma costituzionale voluta da Andrea Doria. Ma per parlare di questo finora è ancora presto. Domenico di Campofregoso, figlio di Rolando, nato intorno al 1325, anch'egli commerciante ed esperto in economia e finanza, fu castellano di Gavi, Voltaggio e poi addirittura di Portovenere.

Domenico esplicò dapprima la sua attività nella pacificazione sia dell'entroterra genovese sia nella lotta contro i pirati. Grande autorità gli venne anche per la sua decisa azione nei riguardi dell'isola di Cipro, ove le solite liti fra genovesi e veneziani erano grandemente degenerate. L'azione culminò con la conquista di Famagosta (porto principale dell'isola) che rimase dominio dei genovesi per quasi un secolo.

Dopo le solite lotte con Venezia per il predominio commerciale nel Mediterraneo orientale, l'ineluttabile logorio del potere obbligò il Campofregoso a darsi per vinto e a ritirarsi il 13 giugno 1387. Gli successe, indovinate un po', un Adorno. Comincia la preannunciata alternanza.

Ma è il momento di accennare brevemente, dato il carattere di questa rubrica, alle monete battute da questi due dogi, premettendo che non è il caso di mostrare delle riproduzioni fotografiche delle stesse, in quanto di aspetto analogo alle precedenti, a parte le legende "QVINT" e SEXTVS". Gabriele Adorno fece battere il genovino d'oro del solito tipo, sempre praticamente puro e del peso di 3,5 grammi, nonché il grosso d'argento di aspetto analogo (peso gr. 2,7 circa).

Domenico di Campofregoso fece battere a suo nome il genovino d'oro (stesso aspetto e caratteristiche di peso e lega nei confronti dei precedenti), che è moneta parecchio rara. Non fece battere grossi d'argento. Secondo alcuni - ma non è provato - Domenico di Campofregoso avrebbe fatto coniare invece denari minuti (termine sul cui significato abbiamo già discusso tempo fa).

Come si vede, ricordiamo, se ce ne fosse ancora bisogno, che le monete genovesi sono in quell'epoca caratterizzate dalla quasi assoluta invarianza del soggetto, volta soprattutto a mantenere intatta la considerazione nonché il prestigio presso i mercati nazionali e stranieri della moneta genovese, sempre facilmente riconoscibile.

 


Ultimo aggiornamento Nov.2000

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