[ιιι] Tombini a Genova
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Tombini di pietra

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In città i tombini più antichi sono grate di scolo per l'acqua e sono di pietra. Sono ricavati da lastroni di spessore intorno ai 10 - 15 centimetri. La pietra usata era in genere quella del lastricato della zona, granito o pietra serena.

Tombini di ghisa

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Gran parte dei tombini metallici è stata realizzata in ghisa (ferro con alta percentuale di carbonio). La ghisa lamellare ha ottima resistenza alla compressione e si presta ad essere colata allo stato fuso in opportuni stampi. Ha il difetto di avere scarsa resistenza alla trazione e alla flessione.
I tombini in ghisa sono in genere massicci e il loro stesso peso li tiene fermi nelle loro sedi.
I tombini moderni sono realizzati con ghisa sferoidale nella quale il carbonio è aggregato in microscopiche formazioni tondeggianti (a differenza delle formazioni a lamelle delle normali ghise) che conferiscono al materiale migliori proprietà riguardo alla trazione e alla flessione.
Questi tombini recenti a parità di resistenza sono più sottili e quindi più leggeri. Per evitare che si muovano hanno dei dispositivi di bloccaggio e a volte montano delle guarnizioni di materiale plastico per limitare le vibrazioni e quindi la rumorosità al passaggio di automezzi.
A fianco una grata di scolo in Via Diaz che pur essendo di notevole spessore ha ceduto.

Tombini in acciaio

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Più rari, con caratteristiche un po' migliori rispetto alle ghise sferoidali, sono realizzati a volte con getti e a volte con lamiera stampata nella forma opportuna.
Molte grate sono realizzate con listelli di ferro o acciaio saldati o rivettati.
A fianco il particolare di un raro tombino della posta pneumatica in Piazza della Commenda. La scritta "acciaio fuso" indica l'uso della tecnica del getto.

Altri metalli

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Vi sono su alcuni marciapiedi della città rarissimi casi di grate in ottone (o bronzo). Nell'immagine a fianco un esemplare all'ingresso di un negozio in Via XXV Aprile, altri molto più piccoli sono in Galleria Mazzini.

Tombini in materiale plastico

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Sono usati raramente e quasi esclusivamente nelle zone pedonali. Vi sono comunque tombini in materiale polimerico rinforzato con fibra di vetro che resistono a un carico di 40 tonnellate (classe D400) e che possono essere impiegati sulle normali carreggiate. Hanno ovviamente il vantaggio della notevole leggerezza e in genere possono garantire la chiusura ermetica.
Nell'immagine a fianco il tombino di un pozzetto per presa di terra in Via F. Filzi.

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[↓] ultimo aggiornamento: 09/03/2009